Il giorno di Santo Stefano è una festività cristiana celebrata
il 26 dicembre dalla Chiesa cattolica e da alcune Chiese
protestanti. In questo giorno si ricorda Stefano protomartire, ovvero il
primo martire del cristianesimo secondo il Nuovo Testamento. Intorno all'anno
36 d.C. fu accusato di blasfemia dal sinedrio (in ebraico assemblea) e condannato
alla lapidazione. Uno dei suoi principali inquisitori fu Saulo di Tarso,
che poi diventerà San Paolo.
Perchè è stato lapidato
Santo Stefano era ebreo di nascita, venerato come Santo dalla Chiesa cattolica
e dalla Chiesa ortodossa, è il protomartire cristiano cioè
il primo ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo
e per la diffusione del Vangelo.
Perchè si festeggia
In realtà la festività è frutto di un’iniziativa
dello Stato italiano del 1949 volta a estendere le celebrazioni del Natale,
un po’ come è avvenuto per il lunedì dell’angelo
(la cosiddetta Pasquetta).
La storia di Santo Stefano
Del grande e veneratissimo martire Santo Stefano, si ignora la provenienza,
si suppone che fosse greco, in quel tempo Gerusalemme era un crocevia di
tante popolazioni, con lingue, costumi e religioni diverse; il nome Stefano
in greco ha il significato di “coronato”.
Si è pensato anche che fosse un ebreo educato nella cultura ellenistica;
certamente fu uno dei primi giudei a diventare cristiani e che prese a seguire
gli Apostoli e visto la sua cultura, saggezza e fede genuina, divenne anche
il primo dei diaconi di Gerusalemme.
Il giovane Stefano apparteneva alla prima comunità cristiana, che
applicò integralmente la "carità fraterna", infatti
i suoi appartenenti mettevano i loro beni in comune con gli altri, e ad
ognuno veniva distribuito equamente quanto bastava per il sostentamento
giornaliero. Quando la comunità crebbe, gli apostoli affidarono il
servizi di assistenza giornaliera a sette ministri della carità detti
diaconi. Tra questi spiccava il giovane Stefano che, oltre ad occuparsi
dell'amministrazione dei beni comuni, si prodigava nell'annuncio della buona
novella tanto da indurre i giudei a catturarlo e portarlo nel Sinedrio,
dove venne giudicato e condannato alla lapidazione. Fu trascinato fuori
dalla città e lapidato, durante l'esecuzione Stefano primo Martire,
pronunciò le stessa parole di Gesù sulla croce: "Signore,
non imputar loro questo peccato".
Nel 415 furono ritrovate le sue relique, e più tardi una parte di
queste fu portata nell'isola di Minorca, dove gli abitanti cristiani per
l'entusiasmo e la devozione per il primo Martire trucidarono gli ebrei emigrati
sull'isola. La festa del primo Martire fu celebrata sempre il giorno dopo
il Natale, tra i "comites Christi" coloro i quali erano stati
più vicini alla manifestazione di Cristo perchè per primi
ne resero testimonianza. Saulo, testimone della sua lapidazione, ne raccoglierà
l'eredità spirituale diventando Apostolo della gente.
La devozione verso Santo Stefano
primo Martire è già molto viva fin dal ritrovamento delle
sue reliquie e giunge molto sentita fino ai nostri giorni.
Molti miracoli avvennero con il solo toccarle, addirittura con la polvere
della sua tomba; poi la maggior parte delle reliquie furono razziate dai
crociati nel XIII secolo, cosicchè ne arrivarono effettivamente parecchie
in Europa, sebbene non si sia riusciti a identificarle dai tanti falsi proliferati
nel tempo, a Venezia, Costantinopoli, Napoli, Besançon, Ancona, Ravenna,
ma soprattutto a Roma, dove si pensi, nel XVIII secolo si veneravano il
cranio nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura, un braccio a S. Ivo alla
Sapienza, un secondo braccio a S. Luigi dei Francesi, un terzo braccio a
Santa Cecilia; inoltre quasi un corpo intero nella basilica di S. Loernzo
fuori le Mura.
La proliferazione delle reliquie, testimonia il grande culto tributato in
tutta la cristianità al protomartire santo Stefano, già veneratissimo
prima ancora del ritrovamento delle reliquie nel 415.
Chiese, basiliche e cappelle in suo onore sorsero dappertutto, solo a Roma
se ne contavano una trentina, delle quali la più celebre è
quella di S. Stefano Rotondo al Celio, costruita nel V secolo da papa Simplicio.
Ancora oggi in Italia vi sono ben 14 Comuni che portano il suo nome; nell’arte
è stato sempre raffigurato indossando la ‘dalmatica’
la veste liturgica dei diaconi; suo attributo sono le pietre della lapidazione,
per questo è invocato contro il mal di pietra, cioè i calcoli
ed è il patrono dei tagliapietre e muratori.
Il giorno di Santo Stefano è festeggiato pure in Austria, Germania,
Irlanda, Danimarca, Catalogna, Croazia e Romania.
Quindi il giorno festivo non è causato dalla ricorrenza del Santo,
pur esponente importante dei Santi della Chiesa, ma esiste allo scopo di
allungare le feste di Natale, come ad esempio il lunedì dell’Angelo,
ossia la Pasquetta, che è stata stabilita per lo stesso motivo.
Entrambe le date non sono feste di precetto, ma sono state stabilite dallo
Stato, per rendere più solenni e fruibili le feste di Natale e Pasqua.
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