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   29 giugno 2026 - Speciale San Pietro e Paolo
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   29 giugno 2026 - Speciale San Pietro e Paolo
         I Roma ogni 29 Giugno, festeggia i Patroni della città, i Santi 
        Pietro e Paolo, martiri a Roma nel 67 d.C. durante la 
        persecuzione dell’imperatore Nerone. Questa giornata rappresenta 
        una delle feste più importanti per i cittadini romani, dopo le 
        celebrazioni pasquali e natalizie. La festa è dedicata ai Santi 
        Pietro e Paolo, i due Apostoli di Gesù caratterizzati da sempre 
        dal loro legame. Il primo, umile pescatore, rinominato dal Messia, Pietro, 
        in quanto prima “pietra” della Chiesa Cristiana. Il Santo 
        è anche noto per la predizione del Cristo sostenente che lo stesso 
        prima del canto del gallo, avrebbe già rinnegato per tre 
        volte la conoscenza del Messia. Pietro giunse nella Città 
        Eterna attorno all’anno 50 e cominciò a predicare gli insegnamenti 
        del suo Maestro. Scampato dalle persecuzioni di Nerone, venne poi convinto, 
        proprio da Gesù, a pentirsi e a subire il martirio, mentre attraversava 
        la via Appia . Attorno al 67, il Santo venne crocifisso a testa in giù, 
        su richiesta dello stesso Pietro, in quanto non riteneva di meritare la 
        stessa sorte del Messia. Fu crocifisso nella zona del Vaticano dove ora 
        sorge la Basilica a lui intitolata. Storia diversa riguarda San Paolo, 
        nato con il nome di Saulo, convertito al cristianesimo mentre si stava 
        recando da Gerusalemme a Damasco per reprimere i cristiani in città. 
        All’improvviso, l’uomo venne avvolto da una potente luce, 
        ed una voce, quella di Dio, gli chiese come mai lo stesse perseguitando. 
        Tale luce lo accecò e lo costrinse a vagare per tre giorni nella 
        città siriana, fino al momento in cui venne guarito dal capo della 
        piccola comunità cristiana presente in città. Da quel momento 
        San Paolo cominciò l’opera di evangelizzazione Cristiana. 
        La decapitazione di Paolo avvenne invece nella zona delle Tre Fontane, 
        chiamata così perchè dai tre rimbalzi della sua testa nacquero 
        tre fonti d’acqua dove poi sorsero tre chiese. Nonostante le date 
        di martirio siano diverse, si decise di unificarle in quanto entrambi 
        gli apostoli sono sempre stati rappresentati assieme, sin dalla nascita 
        del cristianesimo.
 
       
	    I Roma ogni 29 Giugno, festeggia i Patroni della città, i Santi 
        Pietro e Paolo, martiri a Roma nel 67 d.C. durante la 
        persecuzione dell’imperatore Nerone. Questa giornata rappresenta 
        una delle feste più importanti per i cittadini romani, dopo le 
        celebrazioni pasquali e natalizie. La festa è dedicata ai Santi 
        Pietro e Paolo, i due Apostoli di Gesù caratterizzati da sempre 
        dal loro legame. Il primo, umile pescatore, rinominato dal Messia, Pietro, 
        in quanto prima “pietra” della Chiesa Cristiana. Il Santo 
        è anche noto per la predizione del Cristo sostenente che lo stesso 
        prima del canto del gallo, avrebbe già rinnegato per tre 
        volte la conoscenza del Messia. Pietro giunse nella Città 
        Eterna attorno all’anno 50 e cominciò a predicare gli insegnamenti 
        del suo Maestro. Scampato dalle persecuzioni di Nerone, venne poi convinto, 
        proprio da Gesù, a pentirsi e a subire il martirio, mentre attraversava 
        la via Appia . Attorno al 67, il Santo venne crocifisso a testa in giù, 
        su richiesta dello stesso Pietro, in quanto non riteneva di meritare la 
        stessa sorte del Messia. Fu crocifisso nella zona del Vaticano dove ora 
        sorge la Basilica a lui intitolata. Storia diversa riguarda San Paolo, 
        nato con il nome di Saulo, convertito al cristianesimo mentre si stava 
        recando da Gerusalemme a Damasco per reprimere i cristiani in città. 
        All’improvviso, l’uomo venne avvolto da una potente luce, 
        ed una voce, quella di Dio, gli chiese come mai lo stesse perseguitando. 
        Tale luce lo accecò e lo costrinse a vagare per tre giorni nella 
        città siriana, fino al momento in cui venne guarito dal capo della 
        piccola comunità cristiana presente in città. Da quel momento 
        San Paolo cominciò l’opera di evangelizzazione Cristiana. 
        La decapitazione di Paolo avvenne invece nella zona delle Tre Fontane, 
        chiamata così perchè dai tre rimbalzi della sua testa nacquero 
        tre fonti d’acqua dove poi sorsero tre chiese. Nonostante le date 
        di martirio siano diverse, si decise di unificarle in quanto entrambi 
        gli apostoli sono sempre stati rappresentati assieme, sin dalla nascita 
        del cristianesimo.
        
        Papa Francesco nell’omelia per la Solennità dei santi 
        apostoli Pietro e Paolo disse: “Non abbiamo bisogno di essere ricchi, 
        ma di amare i poveri; non di guadagnare per noi, ma di spenderci per gli 
        altri; non del consenso del mondo, ma della gioia per il mondo che verrà; 
        non di progetti pastorali efficienti, ma di pastori che offrono la vita: 
        di innamorati di Dio. Così Pietro e Paolo hanno annunciato Gesù, 
        da innamorati”. “Come il Signore ha trasformato Simone in 
        Pietro – ha concluso -, così chiama ciascuno di noi, per 
        farci pietre vive con cui costruire una Chiesa e un’umanità 
        rinnovate. C’è sempre chi distrugge l’unità 
        e chi spegne la profezia, ma il Signore crede in noi”.
